Recensione "Cuore oscuro" di Naomi Novak
- Melly
- 28 lug 2018
- Tempo di lettura: 7 min
Agnieszka è una contadina diciassettenne goffa e sgraziata che vive insieme alla famiglia in un piccolo villaggio del regno di Polnya. Su tutti loro incombe la presenza maligna del Bosco, che sta progressivamente divorando l'intera regione. Per mantenere al sicuro se stessi e i loro villaggi dalle minacciose creature del Bosco e dai sortilegi mortali che lì si compiono, tutti gli abitanti della valle si affidano a un misterioso e solitario mago noto con il nome di Drago. Quest'ultimo sembra l'unico, infatti, in grado di controllare con la sua magia il potere imperscrutabile e oscuro del Bosco. In cambio della sua protezione, però, l'uomo pretende un tributo: ogni dieci anni avrà la possibilità di scegliere una ragazza tra le diciassettenni della valle e di portarla con sé nella sua torre. Un destino a detta di tutti terribile quasi quanto finire nelle grinfie del Bosco. Con l'avvicinarsi del giorno della scelta, Agnieszka ha sempre più paura. Come tutti dà infatti per scontato che il Drago non potrà che scegliere Kasia, la più bella e coraggiosa delle "candidate" nonché sua migliore amica. Ma quando il Drago comunica la sua decisione, lo sgomento è generale.

Oggi son qui per parlarvi di questo libro dalla straordinaria copertina. Devo dire che questa copertina italiana la preferisco fortemente rispetto all'originale che vi mostro qui sotto! E' proprio ben fatta, ben ideata e in completa sintonia con il contenuto del libro, e poi attira di certo l'occhio, anche perchè è stata proprio la copertina ad avermi incuriosita a leggere questo libro quando lo ho visto in libreria. Inoltre io amo i libri belli spessi -432 pagine, direi essere un tomo dalle notevoli dimensioni- e i titoli intriganti.
Insomma, partiamo un bel pollice in su per il primo impatto. E il resto? Beh, bando alle ciance, direi di iniziare subito con l'analisi dell'opera e poi l'esposizione della mia opinione a riguardo!
IL LIBRO
Titolo: Cuore oscuro
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 27 Settembre 2017
Autrice: Naomi Novik
Categoria: fantasy
Prezzo: 19,50 €
Pagine: 432
Valutazione: 4/5
Copertina originale:

RECENSIONE
Siamo di fronte a qualcosa di nuovo e decisamente interessante.
Davvero pensavate che crescendo sareste rimasti lontani da fiabe e favole? Regni incantati e torri? Animali fantastici ed eroi? Allora vi sbagliavate perchè a riportarci indietro nel tempo è proprio Naomi Novik, ma in una rivisitazione della fiaba più tenebrosa, complessa ed intrigante.
A caldo posso dirvi che oggettivamente è un gran progetto, un'idea originale e interessante, un libro che va letto perchè merita veramente di essere chiamato fantasy.
Soggettivamente? Questo romanzo mi è piaciuto fortemente, ma non mi ha dato grandi emozioni e mi è sembrato a tratti troppo lento.
Parto proprio con l'analizzarvi meglio la trama, per poi esporvi le mie idee e perplessità.
Come dice la sinossi stessa, la protagonista della nostra storia è Agnieszka, una ragazza di diciassette anni che vive in una valle nel regno di Polnya. Nieszka è un'eroina goffa e impacciata, neanche troppo bella, e proprio per questo è convinta che mai il Drago, detto anche “Sarkan", la sceglierà per portarla con se nella torre in fondo alla Valle. Egli però non è il drago che noi tutti ci immaginiamo, bensì un mago, giovane -con un buon lifting anche i pluricentenari possono apparire ventenni- e di bell’aspetto. E’ proprio lui ad occuparsi di difendere il Paese dal suo nemico peggiore: il Bosco. Certo però tutto ha un prezzo e, in cambio di protezione, ogni dieci anni Sarkan sceglie una ragazza diciassettenne tra quelle che vivono nella Valle e la porta con sè nella sua torre. La ragazza non viene più rivista fino allo scoccare dei successivi dieci anni, quando viene liberata e lasciata ai propri cari. Ogni giovane donna è, però, tornata cambiata da tale esperienza, irriconoscibilmente più posata, meglio vestita e aggraziata, colta e ricca e tutte hanno lasciato la Valle come se per loro restare fosse impensabile. L’odio che le persone del luogo provano verso il mago è compensato solo dalla gratitudine che provano per la sua difesa, perchè il Bosco è un nemico silenzioso, ma implacabile: chi vi entra non ne esce più e chi, per miracolo -o forse no-, ne esce, torna acutamente contagiato da un’oscurità che da spazio solo alla morte.
“Nessuno entrava nel Bosco e poi ne usciva, almeno non come prima. A volte ne venivano fuori ciechi e urlanti, altre così ritorti e deformi da risultare quasi irriconoscibili, altre volte ancora, ed era il caso peggiore, sembravano gli stessi, ma in realtà erano cambiati dentro, trasformati in assassini.”
Eppure, nonostante tutti siano convinti che la nuova prescelta del Drago sia Kasia, la ragazza più bella, capace e aggraziata della Valle, migliore amica della nostra protagonista, è Agnieszka ad essere presa. Persino lei stessa non sa spiegarsi cosa ha visto il mago che tanto potrebbe interessargli in lei, ma ora che è lì, nella torre, l’unica cosa che può darle soddisfazione è infastidire il Drago il più possibile, per ripagarlo di tanta crudeltà.
Non ci mette però molto a scoprire perchè egli l’abbia presa, quale talento nasconde in sé, e immediatamente si mette al lavoro per sfruttarlo al massimo al solo scopo di difendere la Valle.
Col tempo impara a capire che lo stesso “mostro” che la ha rapita non è altro che un uomo solo e chiuso in se stesso, profondamente buono, ma troppo occupato a cercare la perfezione per comprendere che non tutto funziona in modo logico, né la magia, né il suo cuore.
E’ così che i due si uniscono nell’unico scopo di salvare la Polnya dal suo peggior nemico, ma tra loro nasce anche un’intimità che li lega su più fronti in una coppia potente e inspiegabile.
Come possiamo innanzi tutto intuire già da questi nomi la nostra storia ha uno sfondo che ricalca quello dei paesi dell'est Europa. E' interessante l'ambientazione, ma soprattutto come l'autrice riesca a descriverci talmente bene il regno da farcelo immaginare vivido e chiaro nella nostra testa, come se anche noi vivessimo nella Valle da sempre. Non è difficile farci un'idea dei paesani dalla mente ristretta, del bigottismo che dilaga di villaggio in villaggio, ma riusciamo anche a comprendere la loro paura, la loro ansia nel veder arrivare qualcuno di così potente come il Drago, così come quella che rivolgono al Bosco, fulcro di tutti i loro problemi. Eppure essi non riescono a staccarsi da lui, dalla loro terra, e anche questo possiamo capirlo molto bene, soprattutto noi italiani, attaccati fortemente al nostro territorio, eppure il loro attaccamento è morboso, sbagliato, risultato del veleno infuso dal Bosco stesso e non si rendono conto di quanto ciò fa loro male, hanno la mente troppo annebbiata per capire.
"Nate nella valle, con famiglie radicate troppo a fondo per andarsene pur sapendo che la loro figlia rischiava di essere portata via"
Più difficile è, forse, comprendere lui, il nostro protagonista maschile, il quale fatico a immaginare come un giovane sapendo che ha centinaia di anni. Purtroppo questa è un'immagine che mi ha lasciato una sensazione di sbagliato per tutta la storia e che forse ha fatto si che non la apprezzassi a pieno. L'idea di quest'uomo saggio e potente, che sottrae le ragazze alle proprie famiglie, dalla veneranda età e che ha una mente così serrata e impostata, chiusa, come egli mostra per tutto il corso della storia, non coincide con la mia immagine mentale del ventenne e ogni volta me lo immagino più alla Albus Silente che alla Magnus Bane, ma più viscido. E' così che la mia idea del protagonista maschile viene distorta e se penso ad Agnieszka e Sarkan insieme mi viene un po' di ribrezzo. Questo è ovviamente un mio problema a riguardo, un fraintendimento, ma penso che 'autrice avrebbe dovuto dedicare qualche accenno in più alla descrizione della fisicità giovane del mago, in modo da sviare ogni possibile errore. Probabilmente però fa tanto la mentalità di quest'uomo, che appunto vediamo molto serrata e matura, come giusto che sia considerata la sua età, per tutta la lunghezza del libro. Di certo è un personaggio che cresce molto nel suo tempo passato con Agnieszka, cambiando mentalità in buona parte, aprendosi maggiormente al mondo. Questa è ovviamente una nota positiva, poiché non c'è niente di meglio di un personaggio del quale vediamo la crescita interiore, cosa sempre più rara nei libri d'oggi.
Per quanto riguarda, invece, il rapporto tra i due protagonisti io penso che sia sviluppato abbastanza bene: lui, dalla sua saggezza e maturità, vede lei come una ragazzina ottusa e dal potenziale inespresso, mentre lei, essendo effettivamente una ragazzina, lo considera un uomo rigido e senza cuore -almeno inizialmente-, non riuscendo a far combaciare ciò che vede di lui con ciò che egli è mentalmente. E' bello vedere come col tempo imparano a conoscersi, come iniziano ad apprezzarsi svelando l'un l'altro lati di sé che non sono visibili a primo impatto. Tramite Sarkan noi impariamo a conoscere una giovane intelligente e perspicace, testarda, che non si arrende, una protagonista "con gli attributi" come quelle che piacciono a noi. Tramite Agnieszka impariamo a vedere oltre la facciata del mago, a vedere il suo cuore buono, la sua capacità emotiva, e conosciamo la sua storia.
Il tutto sullo sfondo di quella che è la vera protagonista del nostro romanzo: la storia della Valle e del Bosco. Sì, perchè qui il rapporto dei protagonisti, sebbene essere ciò che più è narrato nel libro, la vera protagonista è la storia del regno. Una trama affascinante e originale, con risvolti che mai mi sarei aspettata. Di certo per crearla vi è voluta una grande fantasia e la Novik ha dimostrato di avere tutte le carte in tavola per farlo. Questo è ciò che più del resto ci rapisce di queste pagine e ci tiene incollati per scoprire qual è la verità celata dietro a questo nemico atipico che crea tanti problemi nel regno: il Bosco.
Purtroppo penso che, però, il libro sia stato troppo lento a volte, soprattutto proprio nella relazione tra i due protagonisti. Pagine e pagine usate per raccontarci di come il loro rapporto non decollava, di come Agnieszka istigasse Sarkan e di come lui reagisse o non reagisse, di come si evitavano o scontravano. Questo è risultato pesante e ha fatto si che l'inizio del libro passasse con molta lentezza e poca voglia di proseguire. Capisco che lui ha il suo carattere, che lei è una ragazzina, ma se c'era da descrivere ogni giornata della loro convivenza allora avrei preferito lui avesse un po' di brio in piò nel proprio carattere, per non rendere la cosa così monotona.
Nonostante il brutto decollo del nostro libro devo ammettere che, comunque, il resto del viaggio è stato molto bello e l'atterraggio elettrizzante, perciò non posso che consigliarlo, se non per altro almeno per la trama interessante e originale che penso valga la pena di avere un'occasione.
MELLY
P.s. Copertina? Quale preferite? Penso che i nostri editori italiani abbiano fatto un ottimo lavoro, rispecchia bene la trama del libro, però devo ammettere che è bellissima quella originale, proprio fiabesca come l'intera storia, quindi penso sceglierei ad occhi chiusi!
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