Recensione "Il ritorno" di Jennifer L. Armentrout
- Melly
- 15 ott 2018
- Tempo di lettura: 5 min
È passato un anno da quando Seth ha stretto il suo folle patto con gli dei, accettando di mettere la propria vita al loro servizio. Da allora gli hanno affidato ogni sorta di lavoro sporco, missioni violente e sanguinose che non gli creano nessun problema di coscienza, anzi.
Ora, però, Apollo ha in mente qualcosa di diverso. Vuole che protegga una ragazza, e per giunta senza sfiorarla con un dito. Il che, per uno come lui, che ha qualche problema a controllare le proprie pulsioni, potrebbe rivelarsi la sfida più difficile che abbia mai dovuto affrontare.
Perché Josie non ha la minima idea dell'effetto che ha su di lui ma, quel che è peggio, non immagina neanche lontanamente l'incubo in cui sta per precipitare. E l'attrazione irresistibile che la spinge tra le braccia del bellissimo giovane dagli occhi ambrati e colmi di segreti potrebbe non essere il minore dei pericoli che l'aspettano.

Salve farfalline, oggi son qui a parlarvi di un libro che ho impiegato mesi per leggere. Sì, purtroppo questo primo capitolo della saga Titans lo ho letto e lasciato circa 6/7 volte, poiché ogni volta o non avevo voglia di leggere o dovevo fare altro o iniziavo un altro libro. Purtroppo ciò indica due cose: 1) io avevo perso la voglia di leggere; 2) il libro non mi ha presa come mi aspettavo. Ma vediamolo meglio.
IL LIBRO
Titolo: Il ritorno (#1 Titan Series)
Editore: Harper Collins
Data di pubblicazione: 12 aprile 2018
Autrice: Jennifer Armentrout
Categoria: urban fantasy
Prezzo: 16,90 €
Pagine: 428
Valutazione: 3.5/5
Copertina originale:

"Titan":
1 - Il ritorno ("The return" - 12 aprile 2018)
2 - Il potere ("The power" - 2 novembre 2016)
3 - ("The struggle"- inedito in Italia)
4 - ("The prophecy" - inedito in Italia)
RECENSIONE
In un mondo dove ormai in ogni libro si legge di ragazze e ragazzi che passano pagine e pagine a parlarci dei loro momenti o sogni erotici con gli altri protagonisti del libro, la serie Covenant si distingueva, poiché, certo, Alexandria non era una santa, anzi, e i sogni, i baci, le descrizioni accurate, il sesso, erano presenti, ma con una finezza e discrezione che al giorno d’oggi non spesso si trova nei libri. Mi aspettavo lo stesso dalla serie Titans essendone uno spin-off, invece mi son ritrovata in un mondo in cui la nostra Joe non fa altro che raccontarci degli addominali, dei glutei, dei bicipiti di Seth. Non pensate male, io amo Seth e non mi danno fastidio descrizioni di questo genere, ma mi ha un po’ urtato il fatto che spesso la storia passasse quasi in secondo piano rispetto a tutto il loro sbavarsi addosso e baciarsi ecc... questo mi ha un po’ delusa e di conseguenza ho faticato a leggere il libro. Ciò non significa però che la trama non mi sia piaciuta, perché tutt’altro: l’idea della Armentrout di incentrare il libro intorno a Seth è fantastica, perché si tratta del personaggio più amato, controverso e vero della saga Covenant per quanto mi riguarda, inoltre il filo della storia è interessante e molto centrato.
"Mi si seccò la bocca e continuai a fissarlo come se mi si fosse ristretto il cervello, cosa del tutto probabile. Mi sembrava di aver perso qualche cellula cerebrale, magari un paio di sinapsi e altre robette importanti."
Non vi è una ricchezza di scene d’azione, ma di certo la loro mancanza non si sente perché tutto viene mescolato magistralmente dalla nostra Jennifer. Giustamente questo primo libro ci presenta ciò che sarà la storia di Josephine e Seth, i personaggi, gli scenari, i nemici, perciò ritengo che la scelta sia molto azzeccata e comunque il libro non risulta mai noioso nonostante questa mancanza, ma anzi è interessante vedere anche questo altro aspetto. Di certo vedremo più scene d’azione in seguito perché ci attendono grandi e inebrianti scontri.

I protagonisti sono quindi proprio Seth e la ragazza a cui dovrebbe fare da guardia del corpo, Josie. Lui io penso di amarlo alla follia da sempre, ho sempre creduto e tifato per lui
con Alex, soprattutto nell’ultimo libro della Covenant, in cui veramente ha superato se stesso. In questa romanzo non posso dire il contrario, è stato un grande uomo e ora anche un grande protagonista. Ho amato particolarmente i suoi riferimenti ad Alex e agli avvenimenti accaduti nella serie precedente, in quanto ci hanno mostrato non solo il suo pentimento, ma anche che il passato è importante e che di certo avrà una sua parte all’interno della “Titan” (spero in un grande ritorno). Si è mostrato inoltre particolarmente dolce e di buon cuore, cosa che possiamo capire soprattutto grazie alla possibilità di leggere gli avvenimenti anche dal suo punto di vista, che ci lascia guardargli dentro con più facilità. Se lo avete amato precedentemente penso che con questa saga potrete solo innamorarvi ancora di più e, così come Josie, perderete la testa per lui, vedendo ampliato ogni aspetto che avevano già visto in precedenza.
"Niente sarebbe andato bene alla fine. Né per lei, né per me. Josie era un mero strumento, l’ultima spiaggia, proprio come lei.. Anche Alex era stata l’ultima spiaggia. E guarda dov’era finita. Guarda dov’ero finito io."
Josie, dal canto suo, non so come inquadrarla: se all’inizio la ho ritenuta debole e un po’ noiosa, la tipica bambolina poco sveglia che si innamora del primo figo che passa e che ah bisogno di essere costantemente salvata, pian piano la ho rivalutata e potrei affermare che in realtà non mi dispiace poi tanto. Anche se avrei comunque preferito fosse un po’ meno ingenua ragazzina, devo ammettere con voi e a me stessa che la sua vita viene sconvolta, che tutto ciò in cui crede viene buttato all’aria e che, soprattutto, è un essere umano, è cresciuta come un essere umano, ha l’indole del comune essere umano. Di certo questo è un punto molto importante, sia per comprendere lei, sia per comprendere che forse è proprio questo a renderla così adatta a Seth, il più egocentrico tra gli esseri non umani (all’infuori di Apollo, forse).
In ogni caso amo la scelta del doppio pov, che da certamente una spinta in più perché adoriamo il punto di vista delle ragazze, ma anche vedere tutto dai begli occhi ambrati di Seth è qualcosa di meraviglioso e nuovo, che ci aiuta a comprenderlo come personaggio, il che è inerente col fatto che lo spin-off sia proprio su di lui. Inoltre permette di capire meglio le dinamiche della trama e il succedersi degli eventi.
Per il resto non c’è molto altro da dire: lo stile della Armentrout spesso colpisce dritto nel segno e, anche se stavolta ho un paio di critiche da fare, comunque il libro mi è piaciuto molto e attendo con ansia il seguito, soprattutto perché il futuro si prospetta interessante.
MELLY
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