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Recensione "Paper Prince" di Erin Watt

  • Melly
  • 2 nov 2017
  • Tempo di lettura: 11 min

Ella non sa dire se la sua vita fosse migliore o peggiore prima che Callum Royal la trovasse. Ma una cosa è certa: da quando è piombata in casa Royal come un tornado, per lei è cambiato tutto.

Scuola privata, feste e vestiti costosi. Con la sua grinta e la sua schiettezza, è riuscita persino a vincere l'ostilità dei fratelli Royal, a conquistare il loro rispetto e il loro cuore - in particolare quello di Reed. Il più imperscrutabile dei cinque.

Bello, ricco e popolare, Reed ha tutto. Le ragazze fanno la fila per uscire con lui e i ragazzi lo rispettano. Eppure, nulla e nessuno sembra importargli. Perché i Royal sono così: non sono facili ai sentimenti, piuttosto li seppelliscono, fingendo che niente li sfiori. Con Ella, però, per la prima volta dopo la morte della madre, Reed ha permesso a se stesso di lasciarsi andare alle emozioni. Ma il suo mondo crolla quando, dopo una discussione, Ella scompare. Con il cuore a pezzi, e senza lasciare traccia. D'altronde è abituata a scappare e rifarsi una vita ripartendo ogni volta da zero. Tutti incolpano Reed per quella fuga, i suoi fratelli lo odiano e, se possibile, lui odia se stesso ancora di più. Ed è disposto a fare qualsiasi cosa pur di ritrovarla.

Ma, se anche ci riuscisse, sarebbe in grado di riconquistare il suo cuore?





Eccomi qui a recensirvi anche la seconda puntata della storia della famiglia Royal, o meglio, della coppia Reed-Ella. Sì, perchè in questo libro tutta la nostra attenzione è concentrata su di loro e su come Reed dovrà impegnarsi per riconquistare la sua bella amata.

Non so se avete letto la mia recensione riguardo il primo libro della serie (in caso vi interessi eccola qui), ma il succo era che la trama poteva essere sviluppata meglio e che vi erano molti contenuti che non avevo apprezzato, dando un voto complessivo al libro di ben 2/5. Le note positive erano che la storia teneva incollati alle pagine e che aveva un gran potenziale, quelle negative… troppe da ri-elencarvi.

Cosa mi aspettavo da questo libro? A quel punto, un bel niente. Pensavo saremmo rimasti sul taglio precedente di un libro maschilista, misogino, in cui la soluzione per tutto è menare un po’ le mani. Certo, non ci siamo scostati molto da tale idea, ma devo ammettere che le autrici -sì, il libro è scritto a quattro mani ed Erin Watt è solo un nome di copertura- sono migliorate.


 

IL LIBRO

Titolo: Paper Prince (The Royals #2)

Editore: Sperling & Kupfer

Data di pubblicazione: 27 giugno 2017

Autrice: Erin Watt

Categoria: young adult/romanzo rosa

Prezzo: 17,90 €

Pagine: 352

Valutazione: 3.5/5

Copertina originale:

"The Royals":

1 - Paper Princess ("Paper Princess" - 30 maggio 2017) 2 - Paper Prince ("Broken Prince" - 27 giugno 2017) 3 - Paper Palace ("Twisted Palace " - 25 agosto 2017) 3.5 - Tarnished Crown

4 - Paper Heir ("Fallen Heir " - gennaio 2018) 5 - Paper Kingdom ("Cracked Kingdom" - 29 maggio 2018)

 

I PRECEDENTI

Titolo: Paper Princess (The Royals #1)

Editore: Sperling & Kupfer

Data di pubblicazione: 30 Maggio 2017

Autrice: Erin Watt

Categoria: young adult/romanzo rosa

Prezzo: 14,90 €

Pagine: 320

Valutazione: 2/5

Sinossi: Un patto che nasconde più di un segreto. Un sogno fragile come carta. Una passione che non darà tregua. A diciassette anni, Ella Harper ha già imparato a sbrigarsela da sola. Sempre in fuga, dalle difficoltà economiche e dagli uomini sbagliati di sua madre, si è districata tra mille lavori per riuscire a far quadrare i conti, studiare e costruirsi un futuro migliore. Finché, un giorno, nella sua vita compare un certo Callum Royal. Distinto ma deciso, nel suo costoso abito di sartoria, dice di essere il migliore amico del padre, che lei non ha mai conosciuto, nonché il suo tutore legale. In quanto tale, sarà lui d'ora in poi a sostenere le spese per il suo mantenimento e la sua istruzione, a patto che Ella accetti di vivere con lui e i suoi cinque figli. Ella sa che il sogno che Callum Royal sta cercando di venderle è sottile come carta.


 

RECENSIONE

Abbiamo lasciato Paper Princess con Ella che scappa dopo aver trovato il suo amato Reed a letto con la “matrigna” cattiva Brooke.

La cosa personalmente mi ha fatta imbestialire, infatti, come da clichè, già mi immaginavo che, non si sa perchè, Reed aveva deciso che non doveva più stare con Ella per non farle del male e quindi si era portato apposta a letto la strega per far in modo che la ragazza non volesse più stare con lui e lo odiasse.

Ma grazie al cielo le autrici hanno deciso di risparmiarci questa inutile messa in scena senza senso, che non avrebbe voluto dire nulla perchè certamente poi i protagonisti sarebbero tornati insieme senza sapere neanche loro perchè si erano lasciati. No, il motivo per il quale Reed è tutto un groviglio col corpo di Brooke ci viene fortunatamente spiegato subito nel primo capitolo, da Reed stesso!

Esatto, in questo secondo romanzo la storia viene raccontata dai due punti di vista: Ella e Reed. La cosa mi ha fatto abbastanza piacere, perchè credo permetta di capire meglio cosa ci sia nella testa di questo ragazzo che nel primo libro non ero riuscita bene a inquadrare e del quale non avevo capito diverse scelte. Potendo leggere anche i suoi pensieri mi è venuto più facile capirlo e patteggiare per lui.


Vi scrivo brevemente la trama della storia, senza spoiler ovviamente!

Per l’appunto, Ella è lontana da casa Royal, scappata dopo la delusione di Reed.

Reed, una volta ripreso dopo la scioccante confessione fattagli da Brooke, la quale si scopre essere stata a letto con il ragazzo più volte precedentemente all’arrivo di Ella, prova con ogni mezzo a cercarla, senza risultati. Si sente distrutto e i suoi fratelli lo odiano per aver fatto scappare l’unica cosa bella che avevano trovato dopo la morte della madre.

La mente di Reed è però occupata anche da un patto stretto con la fidanzata del padre: lui lo convincerà a sposarla o lei racconterà a tutti della loro relazione.

Callum Royal non impiega molto a rintracciare Ella e, con la minaccia di denunciarla alla polizia per furto e di darle la caccia per tutta la vita, riesce a convincerla a tornare. Lei però ora odia Reed per il male fattole e anche se lui le racconta tutta la verità, questo non cambia le cose: per Ella lui è il male, non possono stare insieme e non lo faranno.

Reed si trova quindi solo, senza l’appoggio dei fratelli o dell’unica ragazza che abbia mai amato. Nonostante ciò, però, non molla con Ella e ad ogni occasione prova a riprenderla con se.

Lei intanto inizia un viaggio interiore che le permette di conoscere maggiormente se stessa e il ragazzo e decidere se è pronta a star senza di lui o se lo ama davvero e gli vuole credere sulla faccenda di Brooke.

Nel frattempo Reed è riuscito a convincere il padre a sposare la bionda scalatrice sociale, ma vuole essere un uomo migliore per Ella e tutto ciò lo fa sentire in colpa, al punto tale da voler confessare al genitore tutta la verità. Non riesce però, perchè poche sere dopo viene accoltellato da un sicario mandato da Daniel Delacorte, un ragazzo che mesi prima aveva cercato di violentare Ella. E’ quindi lei a raccontare la verità a Callum, il quale ammette di saper tutto da sempre, anche riguardo la relazione tra Ella e Reed.

Tutto sembra tornare alla normalità tra i due ragazzi e anche tra i fratelli Royal, l’unico problema è l’imminente matrimonio di Callum con Brooke, che nessun sopporta.

Mentre Brooke è a Parigi con Dinah, sua amica e vedova del defunto padre di Ella, tutti i Royal, ad eccezione di Reed vanno a cena a Washington, ed è in questo momento che proprio Reed viene chiamato dalla futura matrigna con l’ordine di raggiungerla a casa dell’amica in quanto era tornata prima dal viaggio.

La sera stessa due sorprese colgono la famiglia Royal alla sprovvista e tutto va in rotoli.



Eccoci qui. Allora, che dire di questo nuovo libro… Ho di certo trovato una trama meglio strutturata, più ricca e coerente, dei personaggi caratterizzati maggiormente, delle caratteristiche che non mi piacevano che si sono molto attenuate.

Son perciò contenta di dire che “Paper Prince” mi è piaciuto. Non mi ha fatto impazzire, certo, ma mi è piaciuto, oltre a tenermi incollata alle sue pagine come aveva fatto in precedenza.

Mi piacciono i continui colpi di scena e il mistero che vi è sotto tutta la vicenda e che aleggia già sul terzo libro. Inoltre gli avvenimenti non sono scontati, ma anzi!


Mi piace il nuovo lato più deciso di Ella, il fatto che non ceda a Reed subito, che cerchi di stargli alla larga, anche se a volte continua a comportarsi da stronza infantile, e che ragioni bene sulla sua scelta di tornarci insieme e sul credergli o meno.

Ma colui che mi è davvero piaciuto in questo libro è proprio REED. Tutto il suo processo interiore, il modo di agire e pensare, il fatto che voglia migliorarsi per Ella e che non la lasci perdere solo perchè “potrebbe farle del male”, me lo ha fatto vedere sotto una luce diversa rispetto a prima.

Ho sempre odiato i belli e dannati che a un certo punto o facevano del male alla ragazza che amavano solo per farla allontanare da loro, o semplicemente la lasciavano per non far lei del male. Li ho sempre odiati perchè lo ritengo un ragionamento stupido e, nella sua generosità, sbagliatissimo. Cavolo, la ami, perchè mai dovresti lasciarla? Non vuoi farle del male? Prova a evitarlo! Non penso sia così difficile.

Perciò, visto il precedente libro, già mi aspettavo una cosa simile da Reed in questa nuova avventura, invece no, lui combatte per lei, per riaverla, per stare insieme, anche se sa che la sua vita è un casino e sta persino peggiorando. Forse sarò strana io, ma VIVA I RAGAZZI EGOISTI! Un po’ di egoismo ci vuole ogni tanto, stare insieme non vuol dire solo far solo ciò che è meglio per l’altro, ma anche fare qualcosa per se stessi, come ammettere se qualcosa ci infastidisce, essere gelosi, dire se non vogliamo che il partner faccia qualcosa, non lasciarlo andare via per delle stupide proprie paure… i romanzi son pieni di atti generosi di uomini coraggiosi che proteggono l’amata, e scusate, ma io preferisco il buon Reed che mi dimostra cosa prova a rischio di far male a entrambi, piuttosto che quello che mi ferisce volontariamente in previsione di un futuro possibile problema o per orgoglio.

Reed ha saputo conquistarmi con la sua premura, la sua gentilezza e quell’insicurezza che non avevamo quasi visto nel primo libro.

Tutto “Paper Prince” è un focus proprio su questo personaggio e perciò ritengo che il titolo sia perfettamente azzeccato. E’ stata un’ottima scelta quella di incentrare la vicenda su di lui, ha dato un taglio diverso alla storia e me la ha fatta apprezzare, uscendo anche dallo stereotipo che avevo in mente e nel quale avevo classificato il protagonista.


Con questo però non voglio far credere che tutti i problemi precedentemente rinvenuti nel suo prequel siano ben lontani da questo libro! Continuo a ritenere che vi sia una base maschilista che non mi piace e degli insegnamenti riguardo il bullismo e il misogenismo che avrei evitato. Li vedo però in quantità ridotta ed evito di soffermarmi troppo su di loro visto il mio excursus molto dettagliato nella recensione a “Paper Princess”.






Ora indico solo dei passaggi, tutti estratti dal libro Paper Prince di Erin Watt, che ho annotato per critiche più dettagliate. Ovviamente non leggete se ancora non avete letto il libro, perchè contengono degli SPOILER.


“La porta dello spogliatoio si apre cigolando, ma non alzo lo sguardo per vedere chi sia entrato. So che non è East: quando si arrabbia, se ne sta per conto suo.

«Venerdì, prima della partita, una delle Pastelline si è avventata con le forbici su una matricola e le ha tagliato i capelli. La ragazza è scappata da scuola consumandosi gli occhi a furia di piangere.»

Mi irrigidisco. Merda. Dev’essere la ragazza che Delacorte e io abbiamo visto precipitarsi fuori dall’edificio e correre all’auto. «Bionda, magra? Guida una Passat bianca?»

Lui annuisce e la panca scricchiola quando si siede accanto a me. «Il giorno prima, Dev Khan ha bruciato il progetto di scienze di June Chen.»

«June non studia qui con una borsa di studio?»

«Già.»

Mi obbligo a sedermi dritto. «Qualche altra bella storia che vuoi condividere?»

«Quelle sono le due cose grosse. Ho sentito pettegolezzi su altre stronzate, ma non ho conferme. Jordan ha sputato addosso a una ragazza durante educazione alla salute. Goody Bellingham offre cinquantamila dollari a chiunque sia disposto a scoparsi a turno la reginetta del ballo.»” (Pag. 60)


Ella non è ancora tornata e i fratelli Royal, i quali pare occupino un ruolo di giustizieri di dittatori alla Astor Park, sono in lite e han deciso di non ricoprire più tale ruolo. Wade, amico di Reed, gli sta elencando gli avvenimenti delle ultime due settimane.

Solo a me tutto ciò sembra forzato? Certo, capisco l’ambiente descritto già nel primo libro, che tipo di scuola sia e che tutti sono dei viziati presuntuosi, ma qui parliamo di vero e proprio bullismo e sessismo che viene combattuto, anche se con le migliori intenzioni, dai Royal con altrettanto bullismo. Per quanto l’idea che loro siano a capo della scuola e la mantengano in riga sia anche carina, ritengo questo continuo non seguire le regole e, poi, la legge, fin troppo esagerato e ancora sbagliato visto l’insegnamento che fornisce.



“«Capisco che tu possa esserti sentita troppo in imbarazzo per venire da me di persona», continua Callum, «ma voglio che tu sappia che mi puoi sempre parlare di tutto. In effetti, penso che dovremmo sporgere denuncia alla polizia come prima cosa domani mattina.»

All’improvviso, sono molto confusa. «Sporgere denuncia?»

«Quel ragazzo dev’essere punito per ciò che ti ha fatto, Ella.»

«Quel ragazzo?» Ma che cavolo sta succedendo? […]

Rimango scioccata da ciò che dice dopo. «Me ne frego che suo padre sia un giudice. Delacorte non può passarla liscia dopo aver drogato e tentato di violentare una ragazza.»

Trattengo il respiro. Reed ha raccontato a Callum di cosa ha tentato di farmi Daniel? Perché? O meglio, perché ora anziché settimane fa, quando è successo?

A prescindere da quali fossero le ragioni di Reed, mi dà fastidio che gliel’abbia rivelato. L’ultima cosa che voglio è coinvolgere la polizia, o trovarmi invischiata in un lungo, complicato processo. Posso esattamente immaginare cosa succederebbe in quell’aula di tribunale. Ecco a voi la spogliarellista liceale che dichiara che un ragazzo “bianco ricco ha tentato di drogarla per farci sesso. Nessuno ci crederà mai.

«Non ho intenzione di sporgere denuncia», replico, rigida.

«Ella…»

«Non è successo niente di grave, okay? I tuoi figli mi hanno trovata prima che Daniel potesse fare veri danni.»” (Pag. 73)


Qui parliamo del tentato stupro ad Ella da parte di Daniel. Proprio quando abbiamo, dopo tanta speranza, il segno di un qualcosa di sensato e legale, di giusto, di una possibile denuncia verso quel parassita della società… eccoci tornare nello schifo. Ovviamente posso comprendere la scelta di Ella, dopo tanta cattiveria subita a scuola è comprensibile che voglia tener la bocca chiusa e non la avevo vista sotto questo punto di vista mentre leggevo il primo libro, ma Callum, un adulto che si spera abbia un po’ di sale in zucca, cede così? Gli sta bene che uno stupratore se ne vada in giro a piede libero?

E qui entra in gioco un altro passaggio: Reed è stato pugnalato dal sicario assunto da Daniel ed Ella, Callum e Easton sono all’ospedale al suo capezzale.


“«È stato Daniel», dico con un filo di voce. «Ed è colpa mia.»”

“«E perché? Reggevi tu il coltello?»

Stringo le labbra tra i denti per impedirmi di piangere. Non voglio crollare proprio ora, anche se mi sento sull’orlo di una tremenda crisi di nervi.

«Non ho denunciato Daniel. Avrei dovuto, ma non volevo affrontare il casino. Il mio passato non è il massimo e il fatto di testimoniare, di venire insultata a scuola… ne passo già abbastanza così.»”


Qui Ella capisce di aver fatto una gran cavolata visto come sono andate a finire le cose. C’è da ammettere che nessuno pensava Daniel fosse un tale psicopatico, ma sì mi spiace Ella ma un po’ è colpa tua e lo stesso sarà se quel verme stuprerà altre ragazze! Per fortuna il buon senso ora le dice di denunciarlo, ma cosa succede? Anche i favoritismi, i soldi e la giustizia privata si fanno strada e al posto di un bell’arresto, Daniel viene sbattuto da Callum a fare il militare. Di certo gli sarà utile, ma in fondo lo preferivo in prigione.




Detto questo non ho altro da aggiungere.

In conclusione penso che le autrici stiano prendendo la strada giusta e subito leggerò il terzo romanzo per vedere come le cose andranno, anche perchè dopo il finale mozzafiato di Paper Prince penso che tutti abbiamo il cuore in gola per questo “Paper Palace” -poca inventiva con i nomi!-.

MELLY

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