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Recensione "The fate of the Tearling"

  • Melly
  • 26 set 2018
  • Tempo di lettura: 10 min

È passato quasi un anno dal giorno in cui Kelsea Glynn è diventata regina del Tearling. Un periodo in cui ha dovuto conquistarsi l’amore e la fiducia del suo popolo, trasformando con ostinazione l’intero regno e tentando con tutte le forze di eliminare corruzione e soprusi. Ma l’equilibrio raggiunto è minacciato dall’esercito della malvagia Regina Rossa, sovrana del vicino regno di Mortmesne, pronto ad un’invasione che metterebbe in ginocchio il Tearling. Ecco perché Kelsea ha preso una decisione inaspettata: si è consegnata come prigioniera al nemico insieme ai suoi zaffiri magici, lasciando il trono al fidato Mazza Chiodata, capo della guardia personale. Solo così il suo regno potrà continuare ad esistere; solo così potrà esserci la pace. Durante una prigionia in cui è in balia della Regina Rossa, Kelsea viene colta dalle visoni di un passato lontano, ai tempi della piccola Katie, quando nasceva il Tearling. William Tear, il suo fondatore, voleva creare un mondo migliore, libero dalle disuguaglianze e fondato sull’armonia, sull’assenza di violenza e armi. Ma le sue visioni profetiche di un regno in decadenza lo hanno portato a creare una guardia speciale a difesa di suo figlio Jonathan, in cui viene coinvolta la stessa Katie. Nel frattempo, Mazza Chiodata non vuole accettare il destino di Kelsea e vuole a tutti i costi liberarla. Intanto a Demesne, capitale del Mortmesne, la giovane stringe un legame particolare con la Regina Rossa, il cui regno è minacciato all’interno da una rivolta guidata da Levieux e all’esterno dall’avanzata dell’Essere Oscuro, Row Finn, libero dalla prigionia e intenzionato a uccidere la Regina Rossa la quale, rimasta ormai isolata, potrà contare solo su Kelsea e il potere dei suoi zaffiri…






Ho finito ora di leggere questo libro, sono le due di notte e ho solo voglia di urlare e piangere perché son sconvolta. Durante le ultime pagine mi sono sfuggite più di un paio di lacrime e ora vorrei solo andare dalla Johansen e dirle di scrivere un altro finale. Mi spiace, ma questa fine proprio non mi è piaciuta, nonostante io abbia amato tutto di questa trilogia. Capisco che questo finale abbia un suo perché, un suo senso, ma diamine (“non imprecare” direbbe ora Carlin) non può finire così!



 

IL LIBRO


Titolo: The Fate of the Tearling (The Queen of the Tearling #3)

Editore: Multiplayer Edizioni

Data di pubblicazione: 04 maggio 2017

Autrice: Erika Johansen

Categoria: fantasy

Prezzo: 19,00 €

Pagine: 448

Valutazione: 3/5

"The Queen of the Tearling":

1- The Queen of the Tearling (09 luglio 2015)

2- The Invasion of the Tearling (maggio 2016)

3- The Fate of the Tearling (04 maggio 2017)


 

I PRECEDENTI



Titolo: The Queen of the Tearling (The Queen of the Tearling #1)

Editore: Multiplayer Edizioni

Data di pubblicazione: 09 luglio 2015

Autrice: Erika Johansen

Categoria: fantasy

Prezzo: 19,00 €

Pagine: 396

Valutazione: 4.5/5

Sinossi: Il giorno del suo diciannovesimo compleanno la principessa Kelsea Raleigh Glynn, cresciuta in esilio, intraprende un pericoloso viaggio alla volta del castello in cui è nata per riprendersi il trono che le spetta di diritto. Kelsea è una ragazza determinata che adora leggere e imparare e che somiglia ben poco a sua madre, la fatua e frivola regina Elyssa. Kelsea sarà pure inesperta, ma non è indifesa: al collo porta lo zaffiro di Tearling, un gioiello dagli immensi poteri magici, ed è accompagnata dalla Guardia della Regina, un gruppo scelto di coraggiosi cavalieri guidato dall’enigmatico e fedele Lazarus. Kelsea avrà bisogno di tutti loro per sopravvivere alla cabala di nemici che cercherà di impedire la sua incoronazione con ogni mezzo, da sicari dai mantelli cremisi a tremendi incantesimi di sangue. Nonostante il suo sangue reale, Kelsea è ancora una giovane piena di insicurezze, una bambina chiamata a guidare un popolo e un regno dei quali non sa praticamente nulla. Quello che scoprirà nella capitale, però, cambierà tutto, mettendola di fronte a orrori inimmaginabili. Sarà un gesto semplice quanto audace a gettare il regno nel caos, scatenando la vendetta della tirannica sovrana della vicina Mortmesne: la Regina Rossa, una strega posseduta dalla magia oscura. Kelsea dovrà scoprire di chi fidarsi tra i suoi servitori, i nobili di corte e le sue stesse guardie del corpo. La sua missione per salvare il regno e compiere il suo destino è appena cominciata: Kelsea dovrà affrontare un viaggio alla scoperta di sé stessa e una prova del fuoco che la faranno diventare una leggenda… se solo riuscirà a sopravvivere.





Titolo: The Invasion of the Tearling (The Queen of the Tearling #2)

Editore: Multiplayer Edizioni

Data di pubblicazione: maggio 2016

Autrice: Erika Johansen

Categoria: fantasy

Prezzo: 19,00 €

Pagine: 455

Valutazione: 5/5

Sinossi: Kelsea Glynn è una regina giusta, che si è battuta con coraggio e ha dichiarato concluso l'obbligo del Tearling di pagare ogni mese con un tributo di schiavi la pace col vicino regno del Mortmesne. Così facendo ha sfidato la Regina Rossa, una donna spietata i cui poteri derivano da una magia oscura e terribile, che non ha tardato a inviare il proprio orrido esercito nelle terre di Kelsea col compito di seminare terrore. Niente sembra riuscire a fermare l'avanzata delle formidabili truppe nemiche. Kelsea, tuttavia, riesce a stabilire una connessione con un passato lontano, e sembra trovare una possibile quanto pericolosa alleata: una ragazza di nome Lily, che combatte per la sua stessa vita in un mondo in cui essere donna pare un crimine. I destini del Tearling e di Kelsea sembrano inscindibilmente legati a quello di Lily, però il tempo sta per scadere e la giovane regina potrebbe morire prima di scoprire il perché... In questo secondo capitolo della sua trilogia, Erika Johansen ci fa incontrare di nuovo i meravigliosi personaggi di "The Queen of the Tearling" - Kelsea, Mazza Chiodata, la Regina Rossa e Fetch - aggiungendo nuove e incredibili figure e consegnando ai lettori un sequel intriso di magia, amore e mistero, che pioveranno come una tempesta di spade sulla sua indimenticabile eroina. Riuscirà Kelsea Glynn a salvare il suo regno, prima che sia troppo tardi?


 

RECENSIONE



Partiamo con una citazione che la nostra scrittrice fa nei ringraziamenti e che ritengo racchiuda bene il tipo di lettura che è questa trilogia:


"Il Tearling non è un mondo facile, lo so. Essendo bastian contrario, son decisa a far sì che questo regno sia simile alla vita, nella quale le risposte alle nostre domande non ci arrivano impacchettate in una bella pagine di spiegazioni, ma vanno guadagnate tramite l'esperienza e la frustrazione, a volte anche attraverso le lacrime."


Quindi, come detto si tratta di un libro complesso, nel quale dobbiamo star dietro a più storie parallele: alcune contemporanee, ma relative a personaggi differenti, che però si intrecciano tra loro, altre sfalsate anche nel tempo, trattando il passato per farci capire la storia della nascita del regno e le sue ripercussioni sul presente. Non è quindi una lettura semplice e questo lo ho ribadito spesso nelle mie scorse recensioni.

Vorrei potervi dire che non farò spoiler in questa recensione, ma non posso perché per sfogarmi a pieno su ciò che ho appena letto DEVO fare spoiler e parlare chiaro.

Perciò per tutti coloro che non hanno ancora letto il libro la mia opinione generale è questa: il libro è stupendo come sempre, avrete fantastici colpi di scena e troverete risposte a molti quesiti. La lettura non sarà sempre scorrevole, ma chi ha letto i precedenti sa perfettamente di cosa parliamo, quindi nulla che non abbiate già affrontato. Avrete delle gioie, ma saranno molte, moltissime, le delusioni, specialmente il finale che, per quanto mi riguarda, è devastante, e il libro sarà un po’ sottotono rispetto agli altri, ma non potete non concludere questa trilogia, quindi leggetelo, ma tenete a mente quanto detto.


Ora possiamo alla parte per i forti di cuore o per chi ha già letto il libro: che diavolo è successo? SPOILER!!!

Allora partiamo con gli stravolgimenti ai personaggi, perché lo ritengo un crimine contro il libro stesso!

La regina rossa l'ho apprezzata moltissimo, ma non era più la regina rossa che conosciamo! La sua gentilezza nei confronti della Vera Regina la ho trovata un po’ fuori dal personaggio. Capisco che, come lei ha detto, era tempo che non parlava con qualcuno che con lei fosse sincero e che era stanca, non più forte emotivamente come una volta, ma quella che ho visto mi è sembrata solo l’ombra di quella che era la Regina Rossa. Era una carnefice spietata e ciò che abbiamo visto cosa è stato? Una donna spaventata, una vittima, pronta a strisciare davanti a chiunque per salvarsi. Ha perso un po’ del suo charme, anche se capisco forse il cambiamento causatole dall’intromissione di Kelsae nella sua mente, dal rivangare il passato, che la ha pian piano consumata dentro facendo fuoriuscire paure sepolte, accentuate dalla perdita di controllo del proprio regno. Detto ciò ho però apprezzato il rapporto nato tra le due, la compassione provata da Kelsae verso la nemica, nonostante non siano comunque mai diventate amiche. Ha dimostrato una grande maturità da parte di entrambe.

Un altro personaggio che ho faticato a riconoscere è Mazza Chiodata. Presentatoci come un uomo intelligente, pieno di risorse e saggio, non riesco a comprendere come possa non aver pensato che non era corretto, in quanto reggente, abbandonare la Fortezza per andare alla ricerca della regina. Mi sembra un atteggiamento, come prima, che va al di fuori di quello che è il carattere del personaggio: il Lazzarus che conosciamo non avrebbe fatto una cosa del genere senza sviluppare piani di riserva, è un uomo troppo intelligente per non sapere che il suo allontanamento, e quello delle guardie, avrebbe portato i nemici interni del regno ad attaccare, o comunque dei seri problemi. Capisco che prima di tutto lui era una guardia della regina, ma la stessa gli aveva dato il compito di essere reggente e di salvare il regno, perciò almeno lui doveva restare in quanto potere forte nel Tearling.

Altro personaggio che cambia tutte le regole di gioco? Fetch. Ma come ti sei ridotto mio caro, astuto, intelligente, bad boy? Non puntavo sullo stare insieme suo e di Kelsae, fin dall’inizio sapevo che non sarebbe accaduto, ma ero convinta fosse un grand’uomo, invece veniamo a scoprire che nel profondo non è altro che un ragazzo che cerca disperatamente di porre rimedio ai proprio peccati, un traditore, un uomo maledetto perché non aveva abbastanza spina dorsale e cervello per non farsi fregare in modo tanto stupido. Certo, ora sta ponendo rimedio, ora sembra cresciuto, ma mi si è comunque smontato un personaggio.

Quindi cara Johansen i tuoi cambiamenti radicali mi hanno un po’ spiazzata e non tutti mi son piaciuti, anzi, li ho trovati anche un po’ incoerenti.

Per quanto riguarda il finale ripeto che son rimasta scioccata e delusa. Ha un suo senso, certo, ma perché finirlo così? Oltre al fatto che dai, davvero devo credere che in 400 anni di storia dopo il Passaggio davvero non ci siano più stati problemi dopo quelli con Row? Che la violenza non esista? Che il mondo sia così idilliaco? No, mi spiace, ma non lo accetto. Sarà brutto da dire, ma la natura umana non è così: sbagliare è umano. Magari erro, perché non sappiamo molto di questo Nuovo Mondo, ma ci è stato presentato come un posto in cui ancora tutti si prendono cura degli altri come dopo il Passaggio, in cui si vive felici e senza problemi, senza grandi disuguaglianze e in serenità e secondo me è un’utopia che in 400 anni non avvenga nulla di problematico, non nascano conflitti e non ci siano complicazioni, l’uomo non ricada negli stessi errori di sempre, e le utopie non esistono. L’uomo è uomo e per quanto i primi cittadini del Nuovo Mondo capissero il perchè del loro agire in certi modi in quanto avevano vissuto in un periodo terribile, i loro discendenti non possono restare così, con gli stessi principi e gli stessi ideali. Inoltre furono i primi abitanti stessi a far sorgere i primi problemi, anche senza l’intromissione di Row Finn, che è arrivata ben dopo. La crisi era iniziata prima di lui, egli ne aveva solo colto un’opportunità, perciò come può essere che in soli 15 anni erano sorti problemi e nel successivo mezzo millennio, no?

Questo finale mi ha lasciata senza parole tanto per questo, quanto per la delusione di veder tutto scomparire. Abbiamo lottato per questo regno, insieme a Kelsae e a tutti gli altri, e per cosa? Per vederlo dissolversi? Abbiamo sconfitto insieme i Mort, proteggendo gli abitanti, uccidendo la Regina Rossa, per poi morire tra le mani dell’Uomo Grigio e delle sue creaturine? No, noi, Kelsae, Pen, Mazza Chiodata, Aisa e tutti gli altri, meritavamo una fine diversa, meritavamo un vero lieto fine e non quella specie di finzione in cui Erika ci ha mandati. Meritavamo il nostro regno, salvo, non che tutto scomparisse, gli uni dimenticandosi degli altr, creandosi ognuno una vita sua, lasciando Kelsae sola e svuotata quanto noi lettori. Abbiamo lottato per il nulla, bastava una stupida coroncina d’argento per buttar via mesi di difficoltà e dissolvere tutto.

Prima di leggere questo ultimo capitolo avevo adocchiato qualche recensione e avevo visto che il finale aveva deluso tanti, e pensai a qualche morte inaspettata, alla morte di Kelsae stessa, lo avrei capito di più, ma non avrei mai creduto potesse accadere una cosa del genere.



BASTA SPOILER!!!!


Oggettivamente e soggettivamente si tratta di una bellissima trilogia, la rileggerei e la amo e mi è entrata dentro nel profondo, perché anche io son cresciuta con Kelsae. Ho amato ogni cosa, ogni dolore persino. Questo ultimo libro mi ha a tratti confusa, a tratti delusa, ma nel complesso la scrittura della Johansen mi piace molto, intricata e difficile, ma bella proprio per questo, e la trama è stata fantastica fin quasi alla fine, complessa al punto giusto. Ho amato le cose dette e quelle scoperte poco a poco, ho amato i cattivi quanto i buoni e dietro ad ogni cosa, ad ogni azione, vi era sempre una motivazione, non erano cose gettate lì tanto per. Dietro ogni personaggio vi era una storia, che abbiamo imparato a scoprire piano piano, insieme a Kelsae stessa, come avviene nella vita vera.

Per quanto riguarda il finale, però, mi sono dilungata fin troppo nel ribadire che questo non é l’Happy Ending che volevo e non lo ho apprezzato.


In tutto ciò vorrei complimentarmi per le copertine, stupende, e per la cura della stampa, per le illustrazioni e finitura. Sembrano proprio dei libri antichi, dal segnalibro in tessuto, alle pagine antichizzate, alle numerose pagine di guardia anteriori e posteriori e vi dico che son ben fatti veramente perché lo sto studiando ora in università lo stile dei libri antichi e mi son resa conto di quanto la Multiplayer sia stata attenta ai dettagli. Davvero stupendi, son fiera di avere in libreria questi volumi.

Inoltre la nostra buona (non tanto in realtà) scrittrice Erika ha annunciato di voler pubblicare altri due libri sul Tearling: uno precedente a Kelsae e uno successivo ai cambiamenti da lei apportati. Io non vedo l’ora che escano perché necessito di sapere come proseguirà questo mondo e se le cose potranno migliorare per la nostra povera regina, rimasta sola con se stessa!

E non vedo l’ora esca il film, soprattutto se Kelsae sarà rappresentata da Emma Watson, che amo alla follia. Non son convinta che lei sia adatta come attrice protagonista in realtà, poiché Melsae viene descritta come una ragazza tondeggiante e dal volto anonimo, mentre Emma è molto minuta come ragazza e decisamente bella, diversamente da Kelsae, anche se in effetti lei pian piano cambia. Magari riusciranno a camuffare un po’ inizialmente la bellezza della Watson.

Inoltre son molto curiosa di vedere se per una volta su mille il film non mi deluderà. Speriamo in bene e incrociamo le dita.


MELLY

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